LA FILLE BERTHA, ALE DE CRISTOFARO, FLAVITA BANANA
Le Deuxième Sexe?


Aternino, Pescara 


Juny, 2017.

Language: Italian
Film & edit: Eleonora Mambella
Categories: Curatorial Work, Shows&Projects




L’esposizione si prefigge come scopo quello di celebrare la figura femminile, presentata nella sua eterogeneità, considerando tanto personalità iconiche quanto donne comuni, e analizzando al contempo questioni sociali attinenti la nostra epoca. E’ stata raggiunta effettivamente una parità fra i sessi, o siamo ancora considerate “il secondo sesso”? E quali significati la società contemporanea occidentale attribuisce ai termini “donna” e “femminile”?

Mettendo a confronto figure eccellenti dell'illustrazione, italiane e non, sul tema del nuovo femminismo, o meglio di un femminismo visto secondo una prospettiva contemporanea che si discosta da visioni prettamente embriste, FLAVITA BANANAALESSANDRA DE CRISTOFARO e LA FILLE BERTHA presentano così le loro opere, rivelandoci una multiformità e complessità dell’essere donna che contrasta gli stereotipi e la riduzione all’uso di cliché.

Dalla “Mistica della Femminilità”, dove si appurava il problema inespresso che caratterizzava l’infelicità e la depressione delle casalinghe americane degli anni Sessanta, predisponendole ad un abuso di alcol e psicofarmaci, fino alla società attuale, si produce un cambio che tristemente si scopre unicamente paradigmatico. La parità sessuale non esiste, ma ad esistere sono, invece, " delle nuove forme di riproduzione ed accettazione di una disuguaglianza che non si riproduce più tramite la coercizione esplicita delle leggi, o attraverso l'accettazione di una supposta inferiorità femminile, quanto per mezzo della libera scelta di quello a cui siamo stati in realtà incamminati" (Ana de Miguel, "Neoliberalismo sexual, el mito de la libre elección", Ediciones Cátedras, Madrid, 2015).

Il passaggio al capitalismo, del resto, ha portato ad una fraudolenta liberazione del corpo della donna, altresì percepita come una sua "oggettivizzazione". La donna passa dal dover riconoscere come sua unica funzione sociale l'essere moglie/madre ideale, ad essere "oggetto", simbolo di un marketing pubblicitario su base sessuale per la vendita di un prodotto. Instagram stesso, i ripetuti selfie tutti uguali, si rivelano oggi un continuo richiamo di attenzione e accettazione basato esclusivamente su una esibizione superficiale della fisicità, che si riallaccia a ciò che Andrée Michel definì già come "le nouveau narcissisme".

Questo cambio di paradigma da donna passiva a donna attiva avviene dunque unicamente come conseguenza della trasformazione del suo stato giuridico ed economico, senza sradicare però quegli arcaici pregiudizi, che vengono al contrario rafforzati (Andrèe Michel, Andrée Michel, "Femmes, sexisme et sociétés", Presses Universitaires de France, 1977), alimentando ancor più uno stato di disuguaglianza.
Questo cambio di paradigma da donna passiva a donna attiva avviene dunque unicamente come conseguenza della trasformazione del suo stato giuridico ed economico, senza sradicare però quegli arcaici pregiudizi, che vengono al contrario rafforzati (Andrèe Michel, Andrée Michel, "Femmes, sexisme et sociétés", Presses Universitaires de France, 1977), alimentando ancor più uno stato di disuguaglianza. Un immaginario che storicamente associa l’archetipo “femminile” all’idea di debolezza, fragilità, passività, e che oggi si estende all’idea di “fare molto shopping”. Riviste che ci mostrano come essere mogli, amanti, madri, studentesse e lavoratrici perfette, creando nuovi tipi di nevrosi in uno Stato che non supporta, bensì limita, la realizzazione professionale delle donne. Pregiudizi che semplificano il ruolo ed il valore della donna nella società riducendolo alle due uniche funzionalità antitetiche che da sempre hanno affiancato la figura femminile (“santa” o “prostituta”), isolando la donna stessa da ciò che la caratterizza come essere umano, dalla sua personalità, unicità ed originalità.

Dissentendo da una tale visione semplicistica, che ormai sarebbe già il caso di poter definire come anacronistica ed obsoleta, questa mostra esamina le identità delle artiste in relazione alla diversificazione dei loro linguaggi, peculiarità estetiche, personalità e background, presentando una selezione di lavori, precedenti ed inediti (realizzate espressamente per la mostra), di Alessandra de Cristofaro e La Fille Bertha, che si affiancano alle prime vignette di Flavita Banana tradotte in italiano in esclusiva per l’esposizione.